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lunedì 29 ottobre 2012

PUBBLICO IMPIEGO, BUONUSCITA: DOPO CAROSELLO IL GOVERNO MANDA A DORMIRE I SINDACATI

Il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto legge riguardante la questione del prelievo illegittimo del 2,5% ai fini della buonuscita a far data dal 1° gennaio 2011.
Con esso il Governo ha dato attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 223/2012, abrogando l’articolo 12, comma 10 del Decreto Legge n. 78/2010 e facendo tornare così la buonuscita dei dipendenti pubblici al regime del TFS, più vantaggioso del calcolo del TFR introdotto nel 2010.In parole povere: non ci sarà nessuna restituzione di denaro (chi aveva prenotato una vacanza alle Maldive è meglio che dia disdetta).
Quindi a tutti quei sindacati che avevano tratto spunto per preannunciare ricorsi (ovviamente non a carico loro ma dei lavoratori) , alzare un polverone e ritrovare una identità perduta, è stato infilato velocemente e dolcemente qualcosa di consistente nel posto che tutti immaginiamo.
La domanda che si fanno tutti, ora, nel pubblico impiego, è: cosa potrà tenere svegli i sindacati, visto che i contratti sono bloccati da e per anni, le retribuzioni sono da fame ma non potranno essere aumentate in nessun modo perchè i sindacati da trent'anni hanno accettato una finta contrattazione che pone un limite superiore agli incrementi legato alle risorse stanziate dalle Leggi di Stabilità (e, per molto tempo, no Martini no party, ossia: no soldi no aumenti), da anni i Ministri della Funzione Pubblica incontrano i più grandi sindacati solo per comunicare le loro decisioni, le RSU sono belle ma inutili, perchè non contano nulla, all'inizio degli anni '90 i sindacati dettero il via libera alla costituzione di una dirigenza strapagata, sperando di avere qualcosa in cambio (in realtà - ed è la sola cosa che tiene in vita i sindacati rappresentativi del Pubblico Impiego- distacchi e permessi sindacali). In effetti quelli, oltre alla mano, si sono presi il braccio, costituendo una casta di semi-dei, più potente dei politici (questi ultimi vengono e vanno) loro invece restano tutta la vita (e oltre?) e per prima cosa hanno piallato con lo strumento disciplinare quelle punte, nel sindacato ma anche nel personale, che potevano loro dare fastidio.Da ultimo sta per essere abbattuto l'ultimo tabù: il licenziamento (preceduto da mobilità al 60% dello stipendio) dei pubblici dipendenti che andrà avanti nelle amministrazioni più deboli (e a più alta numerosità e diffusione sul territorio) innanzitutto e, in quelle più forti, verrà di molto attenuato (e, subito dopo, coi risparmi attuati, verranno indetti "concorsi" per assumere figli e nipoti al posto degli epurati).
E il sindacato? Serve, serve (altrimenti c'è il rischio che qualcuno di poco gradito occupi quegli spazi). Ma i sindacalisti devono essere educati, silenziosi, bravi, buoni e pettinati. E dire sempre di sì.
Se qualcuno si agita troppo (come è avvenuto in questi giorni per la questione della buonuscita) poco male. Il piccolo fuori programma (il Carosello) è finito quindi...tutti a dormire!

venerdì 26 ottobre 2012

LSU LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI : 17 ANNI DI ATTESA

I lavoratori socialmente utili (LSU). Una categoria che non tutti conoscono ma che molti fanno finta di ignorare. E invece ci sono, in silenzio, da 17 anni. E ultimamente hanno dovuto pure sopportare l'accusa di parassitismo e l'ironia di soggetti politici in cerca di facile propaganda. Sono i più precari per antonomasia. Ma in questi anni, in silenzio (anche di chi lavorava al loro fianco come stabile e dei sindacati di riferimento), sono stati utilizzati nelle più svariate attività istituzionali e, addirittura, a copertura di vuoti di organico per far fronte al blocco del turn-over imposto dalle leggi succedutesi, senza tutela contrattuale, senza contributi previdenziali. Infatti la norma legislativa di riferimento stabilisce che nessun rapporto di natura subordinata è previsto nel loro utilizzo. A nostro parere è , quest'ultima, una delle più grosse schifezze concepite nella storia del diritto del lavoro italiano. In pratica: lavoro nero legalizzato. Li hanno utilizzati e li utilizzano Ministeri ,Tribunali, Procure, Giudici di Pace,Ospedali, Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane. Scuole, ecc.Ad oggi non si intravvedono possibilità, per loro, di una soluzione definitiva e positiva. Come ALASU-AGL pensiamo che queste soluzioni vadano trovate. Occorre censire tutti gli enti utilizzatori degli LSU, con lo stato effettivo di utilizzo ; provvedere a emanare norme con cui fare chiarezza sulla natura giuridica dei LSU tendenti ad eliminare le eventuali situazioni discriminatorie nell’utilizzo; accertare le attuali disponibilità economiche degli Enti , definire le procedure di assunzione ed attuare nuove procedure sino a concorrenza di dette disponibilità economiche; l’adozione di un provvedimento, nelle more di una soluzione definitiva di stabilizzazione dei LSU, con cui cofinanziare gli Enti utilizzatori dei LSU, promuovendo iniziative che consentano l'integrazione dell' orario, oltre le 20 ore già finanziate con l’Assegno ASU, fino al raggiungimento di 36 ore settimanali di attività complessiva; l’approvazione di disposizioni per l’assunzione in deroga ai limiti di legge e in soprannumero, stabilizzando l’assegno ASU; il riconoscimento d’ufficio dei contributi validi per la pensione per l’intero periodo svolto in regime LSU, dal momento dell’ assunzione fino al pensionamento del lavoratore; incentivi per i prepensionamenti. Chiediamo che il Ministero del Lavoro promuova provvedimenti normativi specifici per risolvere definitivamente la questione occupazionale delle categoria, rifinanziando il FNO il fondo nazionale per l'occupazione presso il MLPS da cui vengono prelevate le risorse economiche per gli assegni ASU.
ALASU-AGL
Alleanza Lavoratori Atipici e Socialmente Utili

giovedì 25 ottobre 2012

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA, INTERVENTO CORTE COSTITUZIONALE

La Corte Costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale del decreto legislativo 28 del 2010, per eccesso di delega legislativa, nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della procedura di mediazione, alternativo al processo nelle controversie civili e commerciali al fine di ridurre il carico dei procedimenti nei Tribunali.
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COMMENTO ADIR-AGL:
Nonostante le apparenze si tratta, in sostanza, di una buona notizia. Infatti la Consulta ha stoppato la norma solo perchè il governo ha ecceduto i limiti della delega, non attenendosi ai principi e criteri direttivi previsti dalla legge di delegazione. E' un caso molto frequente.E' in un certo senso solo una "critica" al Governo per come ha proceduto ad attuare quanto deliberato dal Parlamento in attuazione della direttiva europea. Nonostante quanto le era stato richiesto, la Corte non ha dichiarato la mediazione obbligatoria illegittima per violazione degli articoli 3(principio di uguaglianza) e 24 (diritto di agire in giudizio) della Costituzione.Una volta letti, dopo il deposito, i motivi della sentenza, Parlamento e Governo avranno modo di adottare regole migliori che riguardino mediatori, relativi organismi e necessaria formazione.E' lasciata intatta dalla Consulta la libertà del cittadino ad usufruire della mediazione perchè economicamente conveniente e per la brevità del procedimento.

mercoledì 24 ottobre 2012

TRUFFE CORSI FORMAZIONE: SAVIONI (AGL): " E' ORA DI PREVENIRE CONTROLLANDO CAPILLARMENTE"

Questa la notizia:
http://www.liberoquotidiano.it/news/1105924/Lombardia-organizza-falsi-corsi-formazione-con-fondi-pubblici-arrestato.html

""""""""""Lombardia: organizza falsi corsi formazione con fondi pubblici, arrestato

Milano, 24 ott. (Adnkronos) - Organizzava corsi di formazione finanziati con fondi pubblici producendo registri contraffatti e, in alcuni casi, non li avrebbe neppure svolti. Per questo la Guardia di Finanza di Milano sta eseguendo in queste ore un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Alessandra Clemente, nei confronti dell'amministratore di fatto di una cooperativa milanese, attiva nell'ambito dei corsi di formazione e di aggiornamento professionale, per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.
Le indagini, svolte su delega del sostituto procuratore di Milano, Paolo Filippini, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Alfredo Robledo, hanno consentito di appurare che l'indagato avrebbe indebitamente percepito erogazioni pubbliche in base legge 236/1993, pari ad oltre 1,3 milioni di euro, finalizzate all'organizzazione di corsi di formazione.
Gli accertamenti hanno rivelato che le attivita' oggetto dei finanziamenti sarebbero, in alcuni casi, mai state svolte oppure, in altri, sarebbero state rappresentate in maniera artificiosa mediante la falsificazione dei registri didattici prodotti alla Regione Lombardia. """"""""""


IVANO SAVIONI (della Segreteria Generale AGL):

"Ci risiamo. Il settore della Formazione (e non solo in Lombardia) è costantemente teatro di tentativi più o meno raffinati di truffare la Pubblica Amministrazione e tradire la fiducia di migliaia di giovani e delle loro famiglie.
E' ora di dire basta! Non ci accontentiamo più delle iniziative a posteriori della Magistratura, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, spesso costretti a rimediare al vuoto della Politica. E' necessario che da subito venga condotta da parte degli Organi di controllo preposti una straordinaria opera di prevenzione di questi odiosi reati in quanto vedono come vittime i più deboli.Ogni giorno sorgono dal nulla nuovi Enti di formazione i cui promotori dovrebbero possedere idonei requisiti e, a questo scopo, monitorati e attentamente seguiti"

venerdì 19 ottobre 2012

STRANIERI-SOLDI PER INTEGRAZIONE (TANTI) -MINISTERO INTERNO-DOMANDE FINO AL 7 DICEMBRE 2012

http://www1.interno.gov.it/mininterno/site/it/sezioni/servizi/bandi_gara/dip_liberta_civili/2012_10_02_avvisi_fei.html

SCUOLA: PER UNA VOLTA MARCHIONNE A LEZIONE DA PROFUMO


Disegno di Legge di Stabilità 2013: “A decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario
di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e
di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali“.
PASSAGGIO CIOE' DA 18 A 24 ORE A PARITA DI STIPENDIO!!!

Il contratto collettivo viene trapassato così com'è dai neutrini di Profumo che sembra aver studiato la materia meglio del suo predecessore, la Gelmini, la quale pensava che viaggiassero in tunnel.
A confronto l'ex Ministro Brunetta e l'ad Fiat Marchionne appaiono dei buontemponi.
Entriamo nei particolari:
A decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali. Nelle sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione.
L'effetto di una simile misura è facile da rilevare: indebolimento della situazione di tanti docenti precari che vedrebbero diminuite ancor di più le loro prospettive di insegnamento.Nelle sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente della scuola secondaria non di sostegno sarebbe utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee.

Ciò causerebbe inevitabilmente una sensibile diminuzione delle supplenze annuali e temporanee per i docenti precari. Conseguentemente si aggraverebbe la possibilità di sopravvivenza degli insegnanti precari e si ridurrebbero ulteriormente le possibilità lavorative per tanti docenti non di ruolo. La riduzione dei posti di lavoro conseguente alla riduzione di orario viene valutata di circa 30 mila unità.

In nessun paese europeo (in cui gli standard non sono certo inferiori a quelli della scuola italiana) vige un orario di 24 ore.

Crediamo che un immediato ritiro di questa misura sia il minimo che si debba chiedere al Governo.

A meno che non si voglia trasformare la scuola da maestra di vita a maestra di Lingotto.

lunedì 15 ottobre 2012

PENSIONI DI GUERRA, DI INVALIDITA', POLIZZE VITA: MA QUANTO CI COSTI!......

Da oggi verranno tassate anche tutte quelle rendite rimaste finora protette dall'imposizione fiscale. Pensioni di guerra, pensioni di invalidità e polizze sulla vita.In particolare le pensioni di invalidità e di guerra di tutti coloro che possiedono un reddito superiore ai 15.000 euro.Saranno ridotti anche i permessi richiesti per i disabili e per la cura di familiari portatori di handicap.La retribuzione erogata per i 3 giorni subirà un dimezzamento, ad eccezione nel caso in cui il permesso non venga richiesto per far fronte ai bisogni di un figlio o del proprio coniuge. I permessi per i genitori saranno quindi eliminati. Verrà riconosciuto solamente il 50% della giornata lavorativa a quei genitori che per prendersi cura del proprio figlio chiederanno un giorno di permesso. E la famosa riduzione delle imposte? Lo sconto Irpef : avrà un valore non superiore ai 280 euro annui (tutto qui?). L'IVA (aumentata) potrebbe indurre i consumatori a sostenere un costo compreso tra i 273 e i 500 euro. Tutti i beni, ad eccezione di quelli considerati essenziali (e qui ci sarebbe da discutere, ma lasciamo stare), subiranno un incremento dovuto ad un aumento dell'aliquota intermedia e di quella alta.Le famiglie, sopratutto quelle a reddito medio basso subiranno questi incrementi, ma anche le imprese che dovendo praticare prezzi più alti devono ridurre i propri guadagni (e di ciò abbiamo parlato da poco sul sito dell'ALCAMS-AGL).Però non osate lamentarvi! Il Ministro Padoa-Schioppa (pace all'anima sua) ricorderete, ebbe a dire che pagare le tasse è bello. Ringraziamo Monti e la Maggioranza per quanto ci stanno facendo godere!

venerdì 12 ottobre 2012

GRAVE ATTACCO DEL GOVERNO ALLE COOPERATIVE SOCIALI

Aumento dell’IVA dal 4% al 10% per le cooperative sociali che prestano servizi socio – sanitari ed educativi, un provvedimento previsto nella Legge di Stabilità.
Anziché tradursi in maggiori entrate comporterà un disastro sociale perché indurrà maggiori spese per le ASL e i Comuni, riduzione dei servizi che colpirà le categorie più fragili e indifese (disabili, malati terminali, anziani e minori che vivono situazioni di emarginazione sociale e disadattamento) e le loro famiglie che vedranno ridursi i servizi o aumentare i costi.
ALCOOP-AGL, ALCON-AGL, ALP-AGL  e AGL-WELFARE: Il Governo ritiri questo provvedimento!

CORTE COSTITUZIONALE AL LAVORO SUL LAVORO. UNA NOTIZIA BUONA E UNA CATTIVA

LA NOTIZIA BUONA...
La Corte Costituzionale boccia il prelievo del 2,50% per il Tfr sugli stipendi dei dipendenti pubblici
con sentenza n. 223/2012 deposita in data 11.10.2012, la Corte Costituzionale dichiara illegittima la trattenuta del 2,50% della base retributiva operata dal datore di lavoro nei confronti dei lavoratori pubblici.
L’applicazione di tale ritenuta è un ingiustificato trattamento deteriore dei dipendenti pubblici rispetto a quelli privati, i quali non sono sottoposti a tale prelievo da parte del datore di lavoro; un trattamento lesivo quindi che viola gli artt. 3 e 36 della Costituzione.


LA NOTIZIA CATTIVA...
Il taglio agli stipendi dei magistrati e alle retribuzioni dei dirigenti pubblici che superano i 90mila euro è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte costituzionale che con la sentenza 223/2012 boccia alcune norme contenute nella manovra correttiva varata dal governo Berlusconi con il dl del 31 maggio 2010 n. 78, intitolato 'Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivita' economica'. La sentenza riguarda 26.472 tra dipendenti e manager (tra cui 10 mila medici) per un ammontare di circa 23 milioni l'anno.

La Consulta blocca l'articolo 9 del decreto che dispone che a decorrere dal primo gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 ''i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro''.

La Consulta boccia analogamente il comma 22 sempre dell'articolo 9, dove viene disposto che ai magistrati non siano erogati, ''senza possibilita' di recupero, gli acconti degli anni 2011, 2012 e 2013 ed il conguaglio del triennio 2010-2012'' e che ''per il triennio 2013-2015 l'acconto spettante per il 2014 e' pari alla misura gia' prevista per l'anno 2010 e il conguaglio per l'anno 2015 viene determinato con riferimento agli anni 2009, 2010 e 2014''.

A giudizio della Corte le disposizioni governative si pongono ''in evidente contrasto'' con gli articoli 3 e 53 della Costituzione, dove viene sancito come tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge e tutti siano tenuti a concorrere alla spesa pubblica in ragione della loro capacità contributiva. Nella sentenza si legge inoltre che ''l'introduzione di una imposta speciale, sia pure transitoria ed eccezionale, in relazione soltanto ai redditi di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione viola, infatti, il principio della parita' di prelievo a parita' di presupposto d'imposta economicamente rilevante''.         

mercoledì 10 ottobre 2012

LEGGE DI STABILITA: E ADESSO I SINDACATI DEL PUBBLICO IMPIEGO FARANNO LA SOLITA RICHIESTA DI INCONTRO?

Governo: le misure presenti nella Legge di Stabilità
Il Consiglio dei Ministri ha definito le misure che saranno presenti nella Legge di Stabilità.
Tra queste:
"STATALI: viene confermato il blocco dei contratti fino al 2014. Per gli anni 2013 e 2014 non sarà erogata neanche l'indennità di vacanza contrattuale. Dal 2015 l'indennità di vacanza contrattuale sarà calcolata sulla base dell'inflazione programmata. "
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AGL Lavoratori Pubblici :

e ora gli altri Sindacati "rappresentativi" del Pubblico Impiego chiederanno ai lavoratori di programmare l'aggiunta a ciò delle future trattenute per altri 2 o 3 inutili scioperi generali? O non sarebbe bene che chi ha "trattato" fino ad oggi lasciasse il mestiere di sindacalista?
E venisse mandato al diavolo, una volta per tutte, questo indecente sistema di determinazione della rappresentatività (compresi i privilegi solo per alcuni sindacati) , una presa in giro che dura ormai da anni?

venerdì 5 ottobre 2012

BUCO INPS/INPDAP: GLI INDIANI FORNEROS ASSEDIANO FORT WELFARE

UNA GIGANTESCA CAMPAGNA PUBBLICITARIA PER I FONDI PENSIONE COMPLEMENTARI DEL PUBBLICO IMPIEGO?
L'accorpamento dell'Inpdap provoca nel bilancio INPS un buco 6 miliardi di euro di disavanzo finanziario e oltre 10 miliardi di deficit patrimoniale.
In realtà era stato col decreto “Salva Italia” inglobato dallo stesso Inps, allo scopo di ottenere consistenti risparmi sui costi amministrativi e del personale (20 milioni di euro già nel 2012).
Il Governo assicura che verrà coperto dai trasferimenti statali.
E' opportuno richiamare le ragioni di tale situazione:
la prima deriva da un artificio contabile che è stato adottato nei decenni scorsi per non incidere troppo sul debito pubblico. Di regola, infatti, gli enti dello Stato devono versare all'Inpdap i contributi pensionistici dei propri dipendenti. Questi trasferimenti di denaro, però, sono stati classificati dal punto di vista contabile come anticipazioni di tesoreria e non come versamenti previdenziali, in modo da non accrescere troppo il debito pubblico. Il che ha trasformato l'Inpdap da ente creditore dello Stato centrale a ente debitore. Dalla riforma Dini del 1996 al 2007 non c’è stato alcun controllo sui contributi dovuti allo Stato dallo Stato per i propri dipendenti. Tanto, quando le uscite superavano le entrate, lo Stato provvedeva attraverso la Gias, cioè i trasferimenti a sostegno della gestione assistenziale, che nel 2011 sono stati pari a 83 miliardi di euro (-243 milioni rispetto al 2010).
Ma più importanti sono le cause strutturali. Negli ultimi 6 anni, infatti, la spesa sostenuta dall'Inpdap per pagare le pensioni dei dipendenti pubblici è cresciuta di oltre il 30%: dai 48 miliardi di euro del 2006 si è passati agli oltre 62,6 miliardi del 2012.
Le entrate dell'istituto derivanti dall'incasso dei contributi non hanno registrato lo stesso aumento: dai 48 miliardi di euro del 2006, si è passati a 57,8 miliardi (+20%) nel 2012. Per questo, la gestione finanziaria dell'Inpdap risulta oggi negativa per quasi 5 miliardi, a cui va aggiunto un ulteriore passivo di oltre 1 miliardo per altre voci di bilancio.
La colpa di questo squilibrio va imputata soprattutto al blocco del turnover in molti uffici. A causa di questo tentativo di ottenere consistenti risparmi sui costi nella pubblica amministrazione è cresciuto il numero dei dipendenti statali a riposo ed è diminuito quello del lavoratori attivi che versano i contributi.
Un'altra motivazione: tra il 2001 e la fine del 2010, l'importo medio delle pensioni degli ex-dipendenti statali è cresciuto a un ritmo ben più sostenuto rispetto al tasso di inflazione. Mentre il caro-vita è salito nel complesso di circa il 20% in un decennio, nello stesso periodo gli assegni medi percepiti dagli iscritti all'Inpdap sono aumentati di oltre 10 punti in più, cioè di circa il 30%.Ormai si fa avanti l'ipotesi di consistenti tagli. Non delle pensioni già maturate dai lavoratori statali, che rappresentano dei diritti acquisiti, bensì dei numerosi servizi accessori che l' Inpdap eroga ogni anno ai propri iscritti: dai prestiti a tasso agevolato alle borse di studio per i figli, le residenze per gli anziani.Stando al bilancio 2011 dell’Inps, le uniche gestioni amministrate in attivo sono quelle dei commercianti, dei parasubordinati e dei lavoratori delle Poste. Da molto fastidio considerare che se le aziende private si comportassero allo stesso modo di quanto ha fatto il contribuente-Stato, l’INPS fallirebbe subito. E nessuno però andrà in galera per questo. Attenzione: il disavanzo di 10 miliardi si riferisce al solo 2012, per cui in un triennio il “buco” salirebbe a 30 miliardi, mettendo a rischio il patrimonio netto dell’INPS. Questo, ripetiamo, per il blocco del turn over e per la probabile riduzione di 320.000 lavoratori nel pubblico impiego derivante dalla spending review, con i pensionamenti in deroga alla legge Fornero e con la mobilità forzata, che determinerebbero una diminuzione delle entrate contributive a fronte di un momentaneo aumento della spesa pensionistica.
Noi temiamo che si stia avvicinando, purtroppo, una stangata per le pensioni future dei precari, un altro pesante intervento sulle pensioni. Nel cielo poi iniziano a volteggiare gli avvoltoi dei fondi di previdenza integrativa del pubblico impiego (finora un flop) in cui sappiamo fare la parte del leone banche e CGIL-CISL-UIL. Il can-can sul buco INPS-INPDAP, dunque, è leggibile anche come una campagna di marketing per i fondi pensione complementari,in fase di rilancio proprio in questi giorni? Dal valore miliardario?
Cari lavoratori, dateci forza (noi faremo il possibile) perchè questa potrebbe essere l'ultima battaglia prima della estinzione di un Welfare credibile nel nostro Paese (finora tutto pagato da voi).

giovedì 4 ottobre 2012

Funzione Pubblica: intervallo tra contratti a termine e supplenze di docenti nelle scuole

Grazie alla Direzione Territoriale del Lavoro  di Modena e al suo sito www.dplmodena.it apprendiamo che """Il Dipartimento della Funzione Pubblica con nota, prot. DFP n. 37561/2012, ha fornito un parere all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) in merito all'applicazione della normativa sui contratti a termine (D.L.vo n. 368/2001) soprattutto per quanto riguarda le supplenze di docenti di servizi educativi e scolastici gestiti in proprio.
In particolare, la richiesta di chiarimenti è relativa all’ipotesi di rinnovo dei contratti a termine con lo stesso lavoratore, rinnovo che con l’entrata in vigore della Legge n. 92/2012 (Riforma del Lavoro) è possibile solo dopo che sia trascorso un periodo di 60 o 90 giorni dal primo contratto a termine, a seconda che il precedente sia stato di massimo 6 mesi o superiore.
Il Dipartimento Funzione Pubblica ha risposto che le scuole dei Comuni sono fuori dalla disciplina sulla successione dei contratti a termine, contenuta nel D.L.vo n. 368/2001, così come modificato dalla Riforma del Lavoro, al pari delle scuole statali. L'esclusione discende dall’esonero fissato, per le scuole statali, dall’articolo 9, comma 18, Legge 106/11, da estendere ai servizi educativi e scolastici gestiti dai Comuni.
Infatti, la norma in questione prevede che sono esclusi dall’applicazione del D.L.vo n. 368/2001 i contratti a tempo determinato stipulati per il conferimento delle supplenze del personale docente e Ata, considerata la necessità di garantire la costante erogazione del servizio scolastico ed educativo anche in caso di assenza temporanea del personale docente e Ata con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e anche determinato.
Inoltre la Funzione Pubblica ha aggiunto che la ratio va ricercata nella necessità di garantire, attraverso la continuità didattica, il diritto costituzionale all’educazione, all’istruzione e allo studio (articoli 33 e 34 della Costituzione), nonché la costante erogazione del servizio scolastico ed educativo indiscriminatamente da parte di tutte le istituzioni pubbliche che sono chiamate a svolgere tali servizi."""
La nota, nella sua versione integrale è scaricabile dal sito della Direzione Territoriale del Lavoro di Modena al seguente link

Funzione Pubblica: trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato del dirigente

Il Dipartimento della Funzione Pubblica con nota, prot. DFP n. 36924 del 14 settembre 2012, ha fornito un parere (negativo) all'Università degli Studi di Salerno, in merito alla possibilità di trasformazione di contratto di lavoro a tempo determinato di Dirigente in contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Per scaricare il testo integrale della nota, vai al sito dell'AGL Dirigenti, cliccando su:
http://adir-agl.blogspot.it/2012/10/funzione-pubblica-trasformazione-da.html

lunedì 1 ottobre 2012

2012: FUGA DAL PURGATORIO DEGLI ESODATI SOLO PER 950 ESONERATI DEL PUBBLICO IMPIEGO

L'ASSURDA VICENDA DEGLI ESODATI STA INTERESSANDO ANCHE UNA PARTE DEI LAVORATORI PUBBLICI, GLI “ESONERATI”: CORSA AI SOLI 950 POSTI DISPONIBILI.

La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha accolto la proposta del Pd di calendarizzare per l'Aula, il prossimo 8 ottobre, la proposta di legge AC 5103 a prima firma dell'ex ministro Cesare Damiano, approvata dalla commissione Lavoro prima della pausa estiva con voto unanime di tutti i gruppi .Tale proposta è rivolta a consentire a tutti i cosiddetti esodati (in un arco temporale che arriva fino al 2019) di andare in pensione con i requisiti in vigore prima dell'approvazione della riforma Fornero. Intanto il ministero del Lavoro ha fissato in 65.000 il numero dei lavoratori salvaguardati dalle nuove norme che regolano il sistema pensionistico, introdotte dalla riforma Monti. Per tutti gli altri, a partire dal 1° gennaio 2012, sono richiesti nuovi requisiti di età e di contribuzione per poter accedere alla pensione.

Entro il 21 novembre 2012, alcune categorie di lavoratori dovranno presentare la domanda per rientrare nella graduatoria dei 65.000 salvaguardati.

Tra questi, dovranno fare domanda di accesso alle liste gli esonerati dal pubblico impiego . Per loro sarà necessario presentare una richiesta apposita entro e non oltre il 21 novembre 2012, alla direzione territoriale del lavoro che comunicherà all’INPS l’effettiva esistenza dei requisiti necessari per rientrare nella platea dei derogati.
(In data 6 luglio 2012 un ulteriore provvedimento legislativo, il D. L. n. 95/2012 ha esteso la platea dei salvaguardati.L’art. 22 della disposizione ora all’esame del Parlamento, amplia la platea dei soggetti destinatari della salvaguardia nel limite numerico di altri 55.000.Per l’attuazione della disposizione di cui sopra è prevista l’adozione di un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con
il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge
n. 95 .In tale decreto saranno contenute le modalità di attuazione della
salvaguardia dei soggetti interessati che consentiranno all’Istituto di
provvedere al monitoraggio della platea dei soggetti interessati.)

Stiamo parlando degli

“ESONERATI “lavoratori che alla data del 4 dicembre 2011 hanno in
corso l’istituto dell’esonero dal servizio di cui all’articolo 72, comma 1,
del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni
con legge 6 agosto 2008, n. 133. In base al DECRETO
INTERMINISTERIALE ATTUATIVO ARTICOLO 24 COMMA
15 LEGGE 214/2011 Il criterio per la definizione della platea è il seguente:
”Esonero in corso al 4/12/2011 ovvero provvedimento di concessione
emesso ante 4/12/2011”
Come precisato dall'INPS: “Il contingente numerico per questa tipologia
di soggetti è stato determinato in 950 unità.Per tale categoria il criterio
ordinatorio del monitoraggio delle disponibilità nel plafond assegnato
alla categoria è quello della data di inizio dell’esonero dal servizio.
Al riguardo, qualora gli interessati si rivolgano presso le Strutture INPS,
si dovrà preliminarmente verificare se il lavoratore sia iscritto presso la
Gestione ex INPDAP o presso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti
o forme sostitutive dello stesso.Nella prima ipotesi, l’operatore della Sede
Inps, avrà cura di contattare la Struttura Gestione ex INPDAP fornendo
alla medesima i dati relativi alla posizione dell’interessato al fine di
consentire a quest’ultima di fissare un appuntamento per fornire
consulenza al soggetto.La Struttura Gestione ex INPDAP, un volta
effettuata la verifica dei requisiti utili per l’inclusione dei
soggetti in parola nel monitoraggio ed acquisita la comunicazione
di accoglimento – da parte della Direzione Territoriale del Lavoro
competente - della richiesta di accesso ai benefici in parola, dovrà
fornire alla sede INPS ogni utile informazione per valutare se
l’interessato possa essere inserito nella graduatoria dei
potenziali destinatari della c.d. salvaguardia.”

Solo 950 tra gli esonerati quindi potranno sfuggire per il momento
al purgatorio degli esodati. Gli altri? Come AGL Pensionati
lotteremo per spingere il Governo a dare certezze anche a loro.