DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16 ottobre 2012
Programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non
comunitari per lavoro non stagionale nel territorio dello Stato, per l'anno
2012. (Gazzetta Ufficiale n. 273 del 22 novembre 2012)
IL PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto il decreto legislativo 25 luglio 1998, n.
286, e successive modificazioni ed integrazioni, recante il Testo unico delle
disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla
condizione dello straniero;
Visto, in particolare, l'art. 3 del testo
unico sull'immigrazione, il quale dispone che la determinazione annuale delle
quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato avviene con
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sulla base dei criteri
generali per la definizione dei flussi d'ingresso individuati nel documento
programmatico triennale, relativo alla politica dell'immigrazione e degli
stranieri nel territorio dello Stato, e che «in caso di mancata pubblicazione
del decreto di programmazione annuale, il Presidente del Consiglio dei Ministri
puo' provvedere in via transitoria, con proprio decreto, entro il 30 novembre,
nel limite delle quote stabilite nell'ultimo decreto emanato»;
Visto il
decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, e successive
modificazioni ed integrazioni, regolamento recante norme di attuazione del testo
unico sull'immigrazione; Visto il decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale -
n. 172 del 25 luglio 2012, recante attuazione della direttiva 2009/52/CE che
introduce norme minime relative a sanzioni e provvedimenti nei confronti di
datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno e'
irregolare;Considerato che il documento programmatico triennale non e' stato
emanato;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30
novembre 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana -
Serie generale - n. 305 del 31 dicembre 2010, concernente la programmazione
transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari non stagionali
nel territorio dello Stato per l'anno 2010, che prevede una quota massima
d'ingresso per motivi di lavoro non stagionale di 98.080 lavoratori non
comunitari, che si aggiunge alla quota di 6.000 lavoratori non comunitari gia'
prevista, in via di anticipazione, con il decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri 1° aprile 2010, per una quota complessiva autorizzata per l'anno
2010 pari a 104.080 unita';
Visto il decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 13 marzo 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana - Serie generale - n. 92 del 19 aprile 2012, concernente la
programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari
stagionali e di altre categorie nel territorio dello Stato per l'anno 2012, che
prevede tra l'altro, all'art. 2, come anticipazione della programmazione dei
flussi d'ingresso per l'anno 2012 di lavoratori non comunitari per motivi di
lavoro non stagionale, una quota di 4.000 cittadini non comunitari residenti
all'estero che abbiano completato programmi di istruzione e formazione nel paese
di origine ai sensi dell'art. 23 del citato testo unico
sull'immigrazione;
Tenuto conto delle esigenze di specifici settori
produttivi nazionali che richiedono lavoratori autonomi per particolari settori
imprenditoriali e professionali;
Visto l'art. 21 del citato testo unico
sull'immigrazione, circa la previsione di quote riservate all'ingresso di
lavoratori di origine italiana;
Considerata inoltre l'esigenza di consentire
la conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro
autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo;
Considerato che
la disposizione transitoria prevista dall'art. 5 del decreto legislativo n. 109
del 2012 sopra citato, prevede la facolta' per i datori di lavoro che occupano
irregolarmente lavoratori stranieri presenti sul territorio nazionale, di
dichiarare la sussistenza del rapporto di lavoro allo sportello unico per
l'immigrazione;
Rilevato che permane comunque l'esigenza di prevedere - quale
ulteriore anticipazione della programmazione dei flussi di ingresso in Italia,
per l'anno 2012, di lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non
stagionale - specifiche quote destinate, rispettivamente, all'ingresso di
lavoratori autonomi, di lavoratori di origine italiana, nonche' di prevedere
quote destinate alla conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato
e per lavoro autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro
titolo;
Considerato che - avuto riguardo all'attuale congiuntura economica in
Italia che evidenzia una generale contrazione dei livelli di occupazione - e'
opportuno prevedere gli ingressi di lavoratori non comunitari per motivi di
lavoro non stagionale in misura ridotta, fatte salve eventuali successive
esigenze, rispetto alla corrispondente quota complessivamente autorizzata con i
citati decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° aprile 2010 e 30
novembre 2010;
Rilevato che ai fini anzidetti puo' provvedersi con
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottare, in via di
programmazione transitoria, nel limite della quota complessivamente utilizzabile
per l'anno 2012, risultante dalle corrispondenti quote di ingresso per motivi di
lavoro non stagionale autorizzate, con il decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri 1° aprile 2010 e con il decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri 30 novembre 2010, detratta la quota di 4.000 unita' gia' disposta, per
l'ingresso di lavoratori formati all'estero, dall'art. 2 del decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri 13 marzo 2012;
Decreta:
Art. 1
1. A titolo di anticipazione della programmazione dei flussi
d'ingresso dei lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale per
l'anno 2012, sono ammessi in Italia, in via di programmazione transitoria, per
motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini
stranieri non comunitari entro una quota complessiva di 13.850 unita'.
Art. 2
Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, e' consentito
l'ingresso in Italia, per motivi di lavoro autonomo, di 2.000 cittadini
stranieri non comunitari residenti all'estero appartenenti alle seguenti
categorie: imprenditori che svolgono attivita' di interesse per l'economia
italiana; liberi professionisti riconducibili a professioni vigilate, oppure non
regolamentate ma comprese negli elenchi curati dalla pubblica amministrazione;
figure societarie di societa' non cooperative, espressamente previste dalle
disposizioni vigenti in materia di visti d'ingresso; artisti di chiara fama
internazionale o di alta qualificazione professionale, ingaggiati da enti
pubblici oppure da enti privati.
Art. 3
Nell'ambito della quota di
cui all'art. 1, sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato non
stagionale e di lavoro autonomo, entro una quota di 100 unita', lavoratori di
origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in
linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e
Brasile.
Art. 4
1. Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, e'
autorizzata la conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato
di:
a) 4.000 permessi di soggiorno per lavoro stagionale;
b) 6.000
permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale;
c)
500 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai
cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell'Unione europea.
2. Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, e' inoltre autorizzata
la conversione in permessi di soggiorno per lavoro autonomo di:
a) 1.000
permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale;
b)
250 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, rilasciati ai
cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell'Unione europea.
Art.
5
Le quote per lavoro subordinato previste dal presente decreto saranno
ripartite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla base delle
effettive domande pervenute.
Art. 6
I termini per la presentazione
delle domande ai sensi del presente decreto decorrono dalle ore 9,00 del
quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Art. 7
Trascorsi
novanta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana, qualora vengano rilevate quote
significative non utilizzate tra quelle previste dal presente decreto, tali
quote, ferma restando la quota complessiva prevista dall'art. 1, possono essere
diversamente ripartite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla
base delle effettive necessita' riscontrate sul mercato del lavoro. Roma, 16
ottobre 2012
Il Presidente: Monti
Registrato alla Corte dei conti il
14 novembre 2012 Presidenza del Consiglio dei Ministri registro n. 9, foglio n.
239
giovedì 29 novembre 2012
lunedì 26 novembre 2012
RAPPRESENTATIVITA' SETTORE PUBBLICO: PATRONI'S SECRET
Questo post , nell'ambito del settore
pubblico, pensiamo sia il più importante tra quelli da noi finora
scritti. Come nella Piovra, andiamo al cuore del problema, tocchiamo
la cupola. Ricordate a marzo le elezioni RSU? Al termine delle quali
tutti si dichiararono vittoriosi? Dopo le quali furono dati numeri
proposti in mille maniere?Ecco, ora abbiamo il risultato finale
certificato, Comparto per comparto, area per area. Con , per ogni
organizzazione, voti e numero iscritti. E Assange non centra nulla.
Cliccate sul seguente link:
Domandiamoci prima di tutto perchè
solo noi (che non c'entriamo niente, come avrebbe cantato Povia) vi
forniamo subito questi numeri:perchè siamo nati solo 6 mesi fa
Poi conservateveli fino a tutto il
2015, almeno, quando imprecherete, saprete con chi prendervela, in
percentuale.
Inoltre, guardando ai risultati di
coloro che non hanno raccolto una delega e/o non hanno beccato un
voto, potrete sempre immaginare cosa sarebbe stato se aveste colto
l'attimo e provato l'avventura. Ma, come si sa, ogni lasciata è
persa.
Pensate alla goduria di chi ha
conquistato la rappresentatività e che invidierete perchè “conta
“ qualcosa, può partecipare agli incontri con i dirigenti, già
pregusta i favori da chiedere e da ricevere, già starà spuntando la
lista dei regali promessi in campagna elettorale. E anche se non
mantenesse, chissenefrega, ormai quel che è fatto è fatto e per 3
anni nessuno può ripensarci. Un pensiero anche a chi pur non facendo
nulla per il proprio sindacato ha usufruito e continuerà a farlo del
distacco sindacale , pagato dallo Stato, cioè dal contribuente
(anche da voi) a maggior ragione dopo l'entusiastica conferma
ricevuta dal corpo elettorale. E ai permessi sindacali, tanti, di cui
fruiranno solo i sindacati di serie A (la serie B , in questo
contesto, dura 3 anni). Interessa solo il pubblico? No, perchè in
base all'accordo sulla produttività, per volontà di CISL, UIL, UGL
(in attesa che la Camusso ceda alla corte di Monti e Passera i quali
allo scopo hanno relegato in cucina la Fornero) questo sarà il
futuro della rappresentatività anche nel settore privato. Una bella
auto a 4 posti con uno o due seggioloni su cui a turno si
accomoderanno alcuni sindacati più piccoli cui, per non disturbare,
verrà messo in bocca il biberon. Alcuni di voi ricorderanno l'avvio
degli organi collegiali della scuola. Organismi che sin dall'inizio
non contavano nulla (e è stato così per anni) che però erano
l'occasione per contarsi e per mettere un tappo istituzionale e
burocratico alle battaglie di massa. Non contano nulla le RSU,
pubbliche e private, non conteranno nulla i lavoratori nel prossimo
sistema e sarà così per anni. Altri elementi emergono dall'analisi
dei tabulati. Per esempio che esiste quasi un sindacato per ogni
dipendente. Segno che i propositi di cambiamento si scontreranno
sempre con una volontà superiore in Italia: quella di ogni gruppo
d'interesse, corporativo, anche riferito a singole amministrazioni ,
di trarre vantaggio dal creare una sigla. Da questa considerazione si
potrebbe desumere che il voto dei lavoratori nella pubblica
amministrazione è , fondamentalmente, un voto di tipo clientelare.
Ma non sta bene, non è politicamente corretto dirlo e noi non
infrangeremo questa regola. Anche perchè c'è qualcosa che non
quadra. Infatti le clientele presuppongono l'esistenza di un bene o
di un privilegio anche piccolo cui accedere.Qui praticamente si
tratta di aspirare a e dividersi il nulla. Quindi una gigantesca e
ridicola allucinazione di massa .A meno che non si attribuisca un
valore al pulire la sedia al direttore di turno prima che la riunione
inizi. Parliamo allora di un condizionamento di tipo socio culturale
che interessa gran parte della platea del lavoro pubblico,
soprattutto in certe zone del Paese, dove la Pubblica Amministrazione
è traguardo sociale più ambito . Ossia, l'illusione che
conquistando un posto fisso si entri in qualche modo in un contesto
privilegiato e che se, durante la propria vita lavorativa si è furbi
e si sa fregare il collega si può fare “carriera”. Senonchè ciò
poteva valere per le passate generazioni. Ora ci sono i contratti
bloccati su base decennale, gli stipendi da fame, le punizioni
disciplinari, i dirigenti nella posizione dei signorotti medievali,
la corruzione eretta a sistema che risorge tra una retata e l'altra,
la vendita del servizio ai privati non nell'interesse pubblico, una
collettività che non ha più soldi, massacrata dal fisco e che
piuttosto si farebbe mutilare pur di non dare più soldi a questa
Pubblica Amministrazione da paese delle banane. Perfettamente
funzionale a tutto ciò è la presenza, in tutti i settori, nella
stessa maniera, dei soliti sindacati, col solito numero di iscritti,
coi soliti voti. Noterete che le organizzazioni più rumorose (i
“conflittuali”), che vi bombardano di e-mail (e lo fanno da anni)
ottengono un risultato striminzito, non sfondano. Poi ce ne sono
altre, di cui non avete mai sentito parlare, non avete mai letto una
e-mail, che ottengono stabilmente risultati ottimi. Ma non si sa
neppure cosa propongono. E' evidente che, nella più fedele
tradizione del sindacato autonomo è gente che “sa” lavorare,
“sa” cosa interessa veramente all'impiegato medio e ha
conquistato una sua credibilità dando prova di saper “far
ottenere” ciò che è più richiesto. Ovviamente nella massima
discrezione.
Non sappiamo cosa accadrà nel 2015,
tra tre anni. Molto dipenderà dal quadro sociale e politico di
allora che ovviamente è imprevedibile. Crediamo, molto
realisticamente, che la scelta di ogni pubblico impiegato (ma, per
quanto detto, ormai, di ogni lavoratore, anche privato) sarà tra
l'essere protagonista di future trasformazioni o quella di aspettare
passivamente e di di vedere cosa accada, cercando, auspicabilmente,
di riuscire a conservare il posto, anche lavorando praticamente
gratis (come sta avvenendo di fatto da un po' di tempo). Quel che è
certo è che il quadro presente nei tabulati dell'ARAN è
rappresentativo non già di una conquistata partecipazione o
protagonismo dei lavoratori quanto dell'inutilità di organismi
concepiti per mettere guinzaglio e museruola ai lavoratori stessi o
quanto meno a quelli, una minoranza, ancora un po' vivaci . Per
fortuna la storia ci insegna che anche costruzioni più complesse
potranno essere bypassate e quindi ignorate da chi vorrà, prima o
poi, prendere in mano il proprio destino.
L'AGL, pur rispettando la volontà
democratica espressa da migliaia di lavoratori e questi organismi che
debbono essere considerati, a loro modo, delle "Istituzioni”, è
comunque orgogliosa di non far parte di questo inganno e di avere le
mani libere da interessi e rapporti imbarazzanti. Utilizzeremo questa
libertà da vincoli per raccontarvi la nostra verità e per proporre
le nostre soluzioni innovative e contro corrente, nel panorama
sindacale italiano , come abbiamo tentato di fare sin dalla nostra
fondazione.
giovedì 22 novembre 2012
PERMESSI PER ASSISTENZA A FAMIGLIARE DISABILE : MESSAGGIO INPS
INPS Messaggio 18728 del 15.11.2012
A seguito della Circolare 117/2012, precisazione:dal 1.10.2012 presentazione esclusivamente per via telematica ma solo per i lavoratori del privato. Quelli alle dipendenze delle PP.AA.dovranno continuare a far riferimento al proprio datore di lavoro.
Clicca qui sotto per leggere il messaggio INPS
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fMessaggi%2fMessaggio%20numero%2018728%20del%2015-11-2012.htm
martedì 20 novembre 2012
PENSIONI COMPLEMENTARI-LAVORO PUBBLICO-FONDO SIRIO: UN VIAGGIO SENZA RITORNO PER LE NOSTRE LIQUIDAZIONI
Come noto, in Italia la previdenza integrativa nel settore pubblico, fortemente
voluta da CGIL-CISL-UIL (affiancate da sindacati minori in veste di voraci
chierichetti) , non è decollata. I maligni sostengono che l'atteggiamento così
rassegnato dei confederali nei confronti delle riforme pensionistiche (da quella
Dini del 1995 a quella odierna della Fornero) derivi proprio dalla necessità di
immiserire le pensioni pubbliche e di spingere la gran massa dei lavoratori a
integrare fortemente il sussidio (perchè tale sarà) con una pensione
complementare privata. Sono anni che i lavoratori sono bombardati da questa
propaganda. Ed è in arrivo la prossima definitiva ondata, quando i
rappresentanti della triplice si presenteranno dinanzi ai lavoratori per
chiedere loro di trasferire il TFR/TFS nel fondo privato per la previdenza
complementare Sirio. In base all'accordo sindacale da loro sottoscritto, i
lavoratori avrebbero così la possibilità di versare in questo fondo e affidare
ai mercati finanziari gli accantonamenti previdenziali obbligatori che
costituiscono il loro TFR/TFS. Il primo avvertimento che vorremmo dare ai
lavoratori è questo: diffidate di questa pubblicità ingannevole. Aderire
significa affidare il nostro TFR/TFS alle incognite dei fondi pensione, in un
momento di crisi globale dei mercati dove bruciano ogni giorno centinaia di
miliardi di euro. Valga l'esperienza, negli anni scorsi, in cui la crisi non era
così pesante, di chi ha aderito ai fondi pensione e, purtroppo, ha registrato
rendimenti decisamente inferiori rispetto a quelli maturati con il TFR
(ricordate il fondo Cometa nel settore metalmeccanico?). La prova dell'inganno è
nel meccanismo stesso, che ha previsto che una volta entrati nei fondi privati i
lavoratori non potranno più uscirne: perché l'opzione per i fondi privati è
irrevocabile. In realtà questi “amici” dei lavoratori vogliono mettere le mani
sui compensi derivanti dalla cogestione dei fondi , attraverso la presenza dei
sindacalisti nei consigli di amministrazione o in altri organismi degli stessi.
Il denaro raccolto offrirà poi, come immaginabile, interessantissime possibilità
di relazione tra questi ex lavoratori dipendenti catapultati dai sindacati e
banche e assicurazioni private. Di cui evidentemente i lavoratori che
contribuiranno a questi fondi non saranno mai informati sul serio. Pensate poi
che le Confederazioni di appartenenza resterebbero fuori da questi scambi?
Quindi: i nostri TFR/TFS buttati nel calderone della speculazione finanziaria.
Non c'è nulla di veramente volontario. Aderire a questi fondi sarà come
suicidarsi: lo si fa volontariamente ma non si può più tornare indietro, una
volta premuto il grilletto.
Per fortuna tutti i lavoratori hanno, collettivamente, la possibilità di far fallire questo tentativo: se entro 18 mesi, prorogabili di altri 12, non si raggiungeranno le 10.000 iscrizioni il fondo chiuderà (e tanti boss sindacali dovranno o sbarazzarsi o continuare a pagare di tasca loro le ville o i beni di lusso acquistati in previsione del buon andamento dell'operazione, senza parlare della fine prematura delle loro ambizioni di carriera in campo finanziario).Già nel settore privato si è potuto non rendere obbligatoria la previdenza complementare. Cerchiamo di ottenere lo stesso risultato nel pubblico. Invitiamo i lavoratori a mantenere la propria liquidazione nel TFR/TFS, non ascoltando il canto melodioso delle sirene confederali.
Per fortuna tutti i lavoratori hanno, collettivamente, la possibilità di far fallire questo tentativo: se entro 18 mesi, prorogabili di altri 12, non si raggiungeranno le 10.000 iscrizioni il fondo chiuderà (e tanti boss sindacali dovranno o sbarazzarsi o continuare a pagare di tasca loro le ville o i beni di lusso acquistati in previsione del buon andamento dell'operazione, senza parlare della fine prematura delle loro ambizioni di carriera in campo finanziario).Già nel settore privato si è potuto non rendere obbligatoria la previdenza complementare. Cerchiamo di ottenere lo stesso risultato nel pubblico. Invitiamo i lavoratori a mantenere la propria liquidazione nel TFR/TFS, non ascoltando il canto melodioso delle sirene confederali.
martedì 13 novembre 2012
PATRONI GRIFFI TWITTA (CIOE' CINGUETTA) DURANTE L'INCONTRO CON I SINDACATI RAPPRESENTATIVI
"Più di 4.000 esuberi tra dipendenti della Pubblica Amministrazione
Lo ha comunicato via Twitter il ministero della Funzione pubblica durante l'incontro con i sindacati sulle eccedenze
Pubblicato il 13/11/12 da TMNews in Economia
Roma, 13 nov. (TMNews) - Ammontano a 4.028 gli esuberi, tra gli impiegati,
nella Pubblica amministrazione. Lo ha comunicato, via Twitter, il ministero
della Funzione pubblica mentre è in corso l'incontro con i sindacati per
illustrare i numeri delle eccedenze nella P.A.Il provvedimento di riduzione
delle piante organiche riguarda 50 amministrazioni centrali. In seguito - ha
spiegato il ministero - ci sarà un ulteriore provvedimento che riguarderà
l'Inps, il ministero della Giustizia e gli enti parco.
Le 4.028 unità in eccedenza riguardano, in particolare, il personale non dirigenziale."
**********************************************************
Commento ALP-AGL
Ricordiamo ai lavoratori pubblici che il 28 settembre, con lo sciopero generale del pubblico impiego, alcuni dei sindacati rappresentativi e alcuni di quelli conflittuali vi avevano fatto regalare alle Pubbliche Amministrazioni la trattenuta di un giorno di lavoro.Che altri sindacati rappresentativi avevano sostenuto che non era il momento di scioperare perchè c'erano margini di trattativa. Che altri sindacati rappresentativi e/o conflittuali annunciavano che avrebbero organizzato chissà quali sommovimenti di milioni di lavoratori.
Come avevamo ampiamente previsto, trattandosi di iniziative rituali e sterili, il governo se ne sarebbe infischiato. Così come il Ministro Patroni Griffi oggi che addirittura twitta di fronte alle "temute controparti" alla vigilia del gigantesco sciopero europeo di domani 14 novembre che farà risparmiare solo soldi allo Stato (che li dirotterà in premi ai fedeli dirigenti, come è avvenuto, a tappeto, nel Ministero del Lavoro) e disagi ad altri lavoratori per il blocco dei trasporti pubblici.
Cari lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni, se siete contenti così, continuate a votare, ad iscrivervi, a farvi fare trattenute a beneficio di questa gente che dice di rappresentarvi.E buona fortuna a chi sta per perdere il lavoro.
Le 4.028 unità in eccedenza riguardano, in particolare, il personale non dirigenziale."
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Commento ALP-AGL
Ricordiamo ai lavoratori pubblici che il 28 settembre, con lo sciopero generale del pubblico impiego, alcuni dei sindacati rappresentativi e alcuni di quelli conflittuali vi avevano fatto regalare alle Pubbliche Amministrazioni la trattenuta di un giorno di lavoro.Che altri sindacati rappresentativi avevano sostenuto che non era il momento di scioperare perchè c'erano margini di trattativa. Che altri sindacati rappresentativi e/o conflittuali annunciavano che avrebbero organizzato chissà quali sommovimenti di milioni di lavoratori.
Come avevamo ampiamente previsto, trattandosi di iniziative rituali e sterili, il governo se ne sarebbe infischiato. Così come il Ministro Patroni Griffi oggi che addirittura twitta di fronte alle "temute controparti" alla vigilia del gigantesco sciopero europeo di domani 14 novembre che farà risparmiare solo soldi allo Stato (che li dirotterà in premi ai fedeli dirigenti, come è avvenuto, a tappeto, nel Ministero del Lavoro) e disagi ad altri lavoratori per il blocco dei trasporti pubblici.
Cari lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni, se siete contenti così, continuate a votare, ad iscrivervi, a farvi fare trattenute a beneficio di questa gente che dice di rappresentarvi.E buona fortuna a chi sta per perdere il lavoro.
lunedì 5 novembre 2012
IL SUICIDIO DELL'INSEGNANTE
Rispettiamo il gesto dell'insegnante, un individuo ha il diritto di sottrarsi a un destino per lui così insopportabile.
Non ci piace come i governi (quelli di tutte le tendenze politiche succedutesi e quello presente, che vede il sostegno al Ministro da parte delle più grandi forze del Centro, Destra e Sinistra) abbiano trattato e stiano trattando la Scuola, gli studenti e gli insegnanti.Non ci piace chi, allo stesso tempo, piange questa vita che se ne è andata e, contemporaneamente, sui suoi organi di stampa, fa finta di fare opposizione (pur votando per il Governo) per non perdere voti di quella categoria. Non ci piace chi accusa la società di decadimento dei valori e nello stesso tempo, per rassicurare i suoi elettori, ne accetta i principi egoistici e utilitaristici,ben sapendo che sono illusori i meccanismi (che non si sono mai visti concretamente) di temperamento delle scelte economiche con le esigenze sociali.Non ci piace chi ha cercato di egemonizzare per decenni il mondo della scuola (riuscendoci in parte) , lavando i cervelli di migliaia di insegnanti, convincendoli che solo considerandosi massa (e solo massa) avrebbero potuto aspirare a una riscossa collettiva. Quando si compiono queste operazioni mistificatorie poi non ci si può sorprendere degli effetti delle delusioni storiche, dei riflussi, delle reazioni sconfortate e disperate, fino al gesto estremo.I grandi "condottieri" di queste "rivoluzioni culturali"sono ancora lì, gli stessi, dagli anni settanta ad oggi. Loro, alimentatisi di frustrazione e di precarietà (degli altri) sono ancora vivi, altri, vittime più deboli delle illusioni seminate da costoro, sono affondati. E, infine, siamo un pò stanchi del fatto che questa povera Costituzione repubblicana del 1948 venga continuamente chiamata in causa dai figli degeneri di coloro che la concepirono. E' indegno che esseri fatti di nulla se ne servano per assurgere a quella dignità che mai si sono conquistati con la loro opera.
Rivolgiamo anche noi un pensiero alla memoria di Carmine, dicendo però ai suoi colleghi che il modo migliore per onorarne il gesto non sarà nè nel compiangerlo nè nel partecipare al coro organizzato dai finti nemici del precariato.
Bensì nel presentare il conto politico (di questa e altre vite) ai responsabili morali (la classe dirigente di questo Paese, composta da governo succube delle banche e finti critici/oppositori) e di porre le basi, come intellettuali, di una nuova società con valori nuovi in cui non accada più che se un insegnante non riesca a stabilizzarsi in una cattedra con uno stipendio fisso ma da fame non gli si consenta di poter aspirare a impieghi altrettanto onorevoli e meglio remunerati: cioè a "un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società".
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