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lunedì 13 gennaio 2014

ADIR-AGL “UNA RACCOMANDAZIONE A RENZI: NON ASCOLTARE I CONSIGLI PELOSI DEI GROSSI E COMPROMESSI SINDACATI DELLA DIRIGENZA”

Crediamo che l'esperienza di questi anni ci detti la regola numero uno: mai e poi mai accada che la dirigenza pubblica, anche contro la sua volontà, si trovi ad avere la piena responsabilità della gestione della pubblica amministrazione. Alla dirigenza pubblica serve altro: un potere politico che sappia e faccia il proprio mestiere, obbiettivi concreti e misurabili, una valutazione oggettiva (mai realizzata),meritocrazia (e non favoritismi come finora) e, soprattutto, l'adozione dello Spoils System più che fantomatici criteri di trasparenza , di rotazione e di selezione dei migliori irrealizzabili, come la storia dimostra da decenni, in un sistema concepito come il nostro attuale. La Pubblica Amministrazione italiana è ormai una specie di area contaminata dalle radiazioni della corruzione e del servilismo nella quale nascono mostri in spregio alle leggi della natura. In particolare non valgono alcune regole consolidate dell'organizzazione aziendale, ad esempio che se il dirigente è assunto a tempo indeterminato è più motivato, investe nella sua formazione ed è più propenso a guardare a soluzioni a più lungo termine. Macchè? Altro che servizio alla Nazione! Se il dirigente pubblico è a tempo indeterminato , semplicemente, cercherà di farsi innanzitutto gli affari suoi senza limitazioni temporali e, solo invia residuale, di non schiacciare i piedi a chi potrebbe parlare male di lui nelle alte sfere o a fare favori “a buon rendere”. Questo è il frutto del lavoro dei grossi (non grandi) sindacati della dirigenza che in maniera sotterranea hanno convinto anche i più giovani che l'unica strada che conta è quella dell'illegalità e del sopruso.
Ora che c'è la possibilità che avanzi un innovatore ( Renzi ) in grado di scompaginare un assetto vergognoso della dirigenza pubblica, costoro mettono le mani avanti, chiedendo addirittura di avere posti garantiti negli uffici di diretta collaborazione nazionali , regionali e locali (ma sulla base di quale esperienza concreta di vita e di lavoro, quella delle scartoffie?) che i dirigenti non vengano trasformati in “Yes men”. Ma perché, adesso cosa sono? Degli eroi dell'imparzialità e dell'autonomia, della legalità e del rispetto della Costituzione? Ma non fateci ridere! E' proprio dalla realtà medievale dell'attuale dirigenza italiana che occorre partire per attuare una vera riforma. Spoils System (modificando la Costituzione, se necessario), dirigenti a tempo, nominati da politici autenticamente eletti dal popolo (riforma legge elettorale, quindi) non imparziali (nel periodo dell'esercizio delle loro funzioni non dovranno essere giudici ma rispettare le leggi senza favoritismi) e non distinti ma , in maniera trasparente, leali collaboratori della politica eletta dal popolo che li nominerà. Non certo impegnati quindi in giochini finalizzati alla continuazione del loro potere personale anche oltre la successiva scadenza elettorale (come oggi accade, incontestabilmente, dapperttutto in Italia), tanto da essere disponibili anche a non denunciare fenomeni di illegalità. Premi? Si, ma solo a chi denunci il malaffare, al di sopra e al di sotto di loro.
Solo adesso, che siete alle strette, vi viene in mente di copiare quanto fanno da anni in Usa e Francia? Ma con quale coraggio evocate realtà di altri pianeti nelle quali un dirigente pubblico medio italiano si troverebbe nell'impossibilità di sopravvivere, come un pesce fuor d'acqua e verrebbe inviato a friggere patatine o a raccogliere l'uva in pochi giorni?
E ancora pensate che per svicolare dalla spending review e dagli sprechi qualcuno cada nel tranello di dilazionare ancora i tempi di accertamento (e risarcimento alla collettività) creando autorità “terze” ad hoc quando dovreste invocare, invece, l'immediato intervento di Corte dei Conti e GdF?
Le prospettive della parte sana della dirigenza pubblica italiana, in un sistema pubblico che sta collassando, che è odiato dai cittadini in quanto tenuto in vita da sempre più tasse, non possono che essere legate a questa doverosa rivoluzione, l'unica che possa produrre consenso popolare e di conseguenza assicurare un futuro vero, non tanto ai grossi sindacati dirigenziali corresponsabili dello sfascio quanto a chi oggi, nonostante tutto, svolge onestamente e in buona fede la professione di dirigente.

ADIR-AGL
ALLEANZA MANAGER, PROFESSIONISTI, ALTE PROFESSIONALITA', DIRIGENTI PUBBLICI E PRIVATI