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mercoledì 22 agosto 2012

A POCHI GIORNI DALLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE...BASTEREBBE CHE MONTI SI PREOCCUPASSE DELL'ISTRUZIONE PUBBLICA COSI' COME (CONVEGNO DI CL) HA DETTO DI AVERE A CUORE QUELLA PRIVATA.

Nuovo anno scolastico, nuovo Ministro, soliti problemi.
Molti lavoratori della scuola ad oggi non sanno dove inizieranno a lavorare perchè mancano ancora indicazioni definitive sulle assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni di docenti e personale non docente.E' ancora irrisolta la vicenda degli insegnanti "inidonei" che per questo verranno assegnati a compiti tecnici e amministrativi. Ma questi non sono i compiti per cui sono preparati e, assieme all'inefficienza che potrà colpire gli uffici di segreteria il risultato sarà di avere meno posti per i lavoratori tecnico-amministrativi "veri".Ancora non è stato emanato il decreto per l'immissione in ruolo del personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Le segreterie scolastiche, ganglio organizzativo fondamentale, potranno rimanere bloccate per carenza di dirigenti. Infatti non dappertutto sono presenti assistenti amministrativi abilitati a sostituire i direttori dei servizi generali e amministrativi vacanti e ancora da nominare.

lunedì 13 agosto 2012

E SE AVESSIMO TROVATO IL BENE DA ESPORTARE DI CUI IL GOVERNO BRASILIANO NON RIUSCIREBBE A FARE A MENO? E GLI ORGANIZZATORI DI SCIOPERI DI CUI AVREBBERO BISOGNO I LAVORATORI ITALIANI?


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2012/08/13/Brasile-sindacati-contro-Dilma-rossa_7339099.html
Brasile: i dipendenti pubblici (in 350.000) scioperano da tre mesi contro la linea dura della Presidente Roussef. Le due maggiori centrali sindacali (quella legata al partito di maggioranza e quella legata all'opposizione) hanno firmato un comunicato congiunto contro il governo brasiliano.E appoggiano la continuazione dello sciopero, aspettando che il governo ceda.
Italia: i dipendenti pubblici (in 3.250.000) forse, non tutti, faranno un giorno di sciopero a settembre contro il governo. La prospettiva è nota: il governo italiano vuole farne fuori 250.000 circa, in una maniera o nell'altra, per scendere sotto la soglia psicologica dei 3 milioni.Ad agosto sono stati fatti sit-in e flash-mob.Tutti i leader sindacali hanno curato di farsi filmare o fotografare davanti al Palazzo, poi se ne sono andati in ferie.
Brasile: i sindacati, alla luce del sole, fanno capire se stanno con la maggioranza o con l'opposizione. E quando c'è da fare uno sciopero, lo indicono, lo fanno durare quanto serve e sono uniti nel sostenerlo.
Italia: i sindacati sono tutti "autonomi" dalla politica e dai partiti. Non dichiarano con chi stanno. I lavoratori lo sanno ma fanno finta di non saperlo (noi pure, ma non lo diciamo, altrimenti ci annoverano nell'Antipolitica).Quando c'è da prendere posizione a parole contro il governo Monti tutti lo fanno, quando c'è da decidere e attuare uno sciopero, chi ha la forza organizzativa per farlo riuscire (le altre organizzazioni più piccole sono solo comparse) oscilla tra due estremi: o non lo ritiene utile o al massimo ne fa uno generale di un giorno ma non prima di tre mesi. Pertanto un vero sciopero non inizia mai e in Italia da anni non si è vista una astensione dal lavoro ad oltranza.
L'unico sciopero che da anni ha fatto veramente paura è quello dei 12.000 operai dell'ILVA di Taranto che, non a caso , è stato fortemente agevolato (c'è chi ha detto: "promosso") dall'Azienda stessa per ovvi interessi.
Facciamo quindi, provocatoriamente e ironicamente, due proposte (siamo o no in un epoca di globalizzazione? E la mobilità è o non è un valore ormai universale?):
mandiamo per un congruo periodo CGIL, CISL, UIL, UGL in Brasile affinchè la povera Presidente Roussef possa finalmente godere anche lei, come Monti, Passera, Fornero, Grilli e Patroni Griffi, di sindacati "come Dio comanda" al posto di quelli che ha in Brasile. Ma, poichè anche noi abbiamo diritto di "star bene" perchè quei sindacati brasiliani, così autonomi dalla politica non vengono, per un bel pò di tempo, ad operare in Italia sotto la direzione di un leader duro e puro come il Dott. Ferrante, Presidente dell'ILVA (ma anche ex Prefetto e quindi competente in materia di Pubblica Amministrazione) l'unico che in questi anni abbia dimostrato di saper mobilitare veramente i lavoratori ?

LOMBARDIA: AL VIA I PROGETTI PER INSEGNARE L'ITALIANO AGLI STRANIERI

Dal sito della Regione Lombardia una stupenda iniziativa:
http://www.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=News&childpagename=Regione%2FDetail&cid=1213544645752&p=1194454694849&packedargs=locale%3D1194453881584%26menu-to-render%3D1194454694849&pagename=RGNWrapper
Complimenti all'Assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli
http://www.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Scheda&childpagename=Regione%2FDetail&cid=1213273730201&pagename=RGNWrapper

Speriamo che tutte le Regioni italiane sappiano emulare la Regione Lombardia in questo campo.Nel caso in cui qualcuna di esse l'avesse già fatto o lo stia per fare , chiediamo cortesemente di esserne informati: siamo a disposizione per darne ampia risonanza sui nostri siti.

martedì 7 agosto 2012

PIU' DI TANTE INUTILI PAROLE...


Ecco un'Italia degli intellettuali che credevamo si fosse persa nella centrifuga delle "fiction" e dei nostri cervelli.
http://www.iltempo.it/2012/08/07/1356657-rilanciamo_cinecitta_film_cost.shtml?refresh_ce
Ma ci domandiamo: perchè solo nel cinema? E' così difficile ipotizzare che in un prossimo futuro le istanze del mondo del lavoro possano trovare, nella sponda della "cultura", un riflesso? E si badi, non necessariamente un accodarsi. Sarebbero gradite anche posizioni critiche o, addirittura, di argomentato dissenso. Ma che si tratti di una voce riconoscibile. L'intellettuale italiano (quello che se lo può permettere) da anni preferisce rinunciare a sporcarsi le mani in Italia. Guarda all'estero.Timidi tentativi di far rientrare i cervelli sono falliti miseramente per colpa della burocrazia e del nepotismo imperante.
Ma anche per poca grinta e determinazione. Non solo non ritornano ma , anche se sono rimasti qui, per lo più ignorano le vicende di altre parti della società. E' vero: questa vicenda di Cinecittà li ha colpiti perchè hanno toccato con mano dove possa portare il mito della privatizzazione sconsiderata e della speculazione. E' come se fosse stato fatto un bombardamento in casa loro.Ma il resto della cultura o del mondo accademico manifesta la stessa sensibilità di questi cineasti? Ad esempio, perchè , in materia di Pubblica Amministrazione, la parte migliore della cultura giuridica italiana sembra aver svenduto i propri capisaldi a principi di economia aziendale provenienti da altre esperienze estere? Abbiamo i migliori giuristi al mondo: dimostrino la loro vicinanza a chi della Pubblica Amministrazione ha bisogno (i più umili) per elaborare progetti che dimostrino l'irrinunciabilità a istituzioni, a funzioni, a figure professionali che fino a ieri si ritenevano fondamentali. O ci propongano riforme vere che è concetto diverso dalla svendita. Low cost, per giunta. E chiedano la collaborazione e il coinvolgimento degli impiegati pubblici.Siamo sicuri che i lavoratori della Pubblica Amministrazione sapranno appassionarsi a questa iniziativa di "sciopero alla rovescia" molto di più delle stanche, disperate e rituali proteste in cui sono stati coinvolti da "registi" si, ma di altro tipo: quelli delle burocrazie sindacali delle Federazioni e Confederazioni rappresentative (ai quali del destino dei lavoratori pubblici - ormai "tagliati che camminano"- interessa poco o nulla).